Come lavarsi i capelli? Ecco le regole d’oro da seguire. Lavarsi i capelli, è a mio avviso uno dei momenti più importanti e piacevoli che dedichiamo alla cliente. Lo shampoo resta il momento più rappresentativo della nostra attività, quella coccola necessaria a creare il primo approccio al contatto diretto con la cliente. Lo shampoo inizia a creare e a instaurare una reciprocità sensoriale, ci aiuta a trasmettere sensazioni positive cosi da creare quella complicità per far vivere un esperienza unica alla nostra cliente all’interno del nostro salone di bellezza.
Errori Più Comuni Nel Lavarsi i Capelli
- Lavarsi i capelli troppo spesso
- Usare prodotti sbagliati per il proprio tipo di capello o per la propria cute
- Usare una eccessiva quantità di prodotto
- Non massaggiare correttamente il cuoio capelluto
- Non usare regolarmente le maschere per capelli
- Non risciacquare a sufficienza
- Strofinare la cute con le unghie o con altri attrezzi
- Strofinare vigorosamente i capelli con l’asciugamano
- Non districare i capelli con spazzole o pettini
Questi sono solo alcuni degli errori più comuni e tipici che si possono commettere al momento di lavaggio dei capelli. Farsi uno shampoo sembrerebbe una delle operazioni più semplici, ma in realtà segue un rituale ben preciso, segue delle regole d’oro che possono rendere questo momento oltre a magico anche pieno di benefici per la nostra bellezza e salute.
Come lavarsi i capelli? Ecco le regole d’oro da seguire
Lo shampoo è per i capelli: il primo gesto di bellezza. Allo shampoo bisogna dedicare il giusto tempo e prodotti di qualità, adatti al cuoio capelluto (grasso, secco, sensibile, indebolito, irritato) e al capello (colorato, fragile, fine).
Durata ideale: dieci minuti (pre-spazzolatura prima di iniziare e risciacquo inclusi, ovviamente).
Frequenza consigliata: due/tre volte a settimana. È inutile lavare i capelli tutti i giorni perché, anche in ambiente urbano, le lunghezze non sono così sporche. Chi ama lavarsi i capelli tutti i giorni dovrebbe sapere che in questo modo sollecita eccessivamente le ghiandole sebacee e mette sotto stress anche il derma , creando delle possibili disfunzioni che possono portare la pelle a reagire per contrastare questa difficoltà, così il cuoio capelluto si potrebbe ingrassare più velocemente per una iper secrezione delle ghiandole sebacce (eccessivamente stimolate). Insomma un circolo vizioso, al quale dobbiamo porre attenzione. il nostro corpo reagisce sempre agli stimoli al quale lo sottoponiamo , bisognerebbe ascoltarlo e spesso coccolarlo invece di costringerlo in una direzione che desideriamo
Il rituale dello shampoo
Ecco i sei passaggi fondamentali da seguire.
- 1. Pre Spazzolare i capelli e il cuoio capelluto. Una prima fase spesso evitata per ” mancanza di tempo”. Aiuta a rimuove la polvere, stimola la microcircolazione e aera i capelli, rimuove i capelli caduti naturalmente e permettendo così una migliore distribuzione dello shampoo alle radici. in questa fase possiamo anche analizzare approssimativamente lo stato della cute e dei capelli stessi al fine di capire e scegliere il tipo di prodotto più utile da utilizzare.
- 2. Distribuire lo shampoo. Una volta eseguita la prima fase, passiamo ad inumidire i capelli e ad applicare il primo shampoo che spesso potrebbe essere un prodotto da diluire (possiamo aiutarci con l’utilizzo di una ciotola). Lavarsi bene i capelli significa iniziare bagnandoli tutti, senza dimenticare le ciocche sottostanti, distribuendo tra le mani lo shampoo, precedentemente diluito con un po’ d’acqua, poi depositando una piccola quantità su ciascun lato della testa, lungo tutta l’attaccatura dei capelli, dalla sommità della fronte fino alla nuca. Aggiungere poi una quantità pari a una nocciola sulla parte superiore della testa.
- 3. Massaggiare a lungo lo shampoo Utilizziamo i polpastrelli delle dita (senza usare le unghie) con movimenti circolari sul cuoio capelluto, evitando il distacco delle stesse e sentendo e percependo le reazioni della nostra cliente , cosi da capire i punti dove ha maggior piacere nella stimolazione dovuta al massaggio. La pelle deve muoversi con il massaggio, ma senza strofinarla, per non stimolare eccessivamente le ghiandole sebacee, dobbiamo pensare come a comprimere la pelle in maniera dolce e delicata. Non si deve fare un impasto con le lunghezze. Un po’ di schiuma scorre necessariamente lungo i capelli ed è sufficiente per pulirli. Ripetere quindi l’intero processo ma usando una minore quantità di shampoo. Il primo risciacquo elimina semplicemente grasso e sporco. Il secondo lavaggio esprime le proprietà dello shampoo. Per esempio, uno shampoo idratante pulisce al primo lavaggio, ma al secondo deposita sui capelli le proprietà idratanti. Importante: non esiste uno shampoo per la vita. All’inizio rende i capelli sublimi, poi a un certo punto non funziona più. Le cellule dei capelli non si rinnovano, quindi quando si nutrono sempre con gli stessi attivi, finiscono per abituarsi e saturarsi. La soluzione migliore quindi è quella di alternare le formule. Le proprietà della schiuma o della profumazione sono pressoche sensoriali, utili a far vievere un momento magico , un momento di coccola.
- 4. Risciacquare abbondantemente. Il risciacquo è quasi il passaggio più importante. Sciogliere i capelli con le dita per rimuovere bene il prodotto. Il capello è ben risciacquato quando scricchiola sotto le dita, resiste un po’ al passaggio della mano. Non si deve smettere di risciacquare fino a quando non scorrerà solo acqua pulita, senza tracce di schiuma. Per concludere il processo, fare un ultimo risciacquo con acqua fredda ( non eccessivamente). Se l’acqua del rubinetto è troppo dura o ricca di calcare, si può pensare di sciacquare i capelli con acqua frizzante od utilizzare dei macchinari appositi per rendere l’acqua più adatta (spesso noterete la differenza nei vostri capelli quando dal ciclo urbano di città vi ritroverete per un periodo in vacanze in posti di montagna dove l’acqua che utilizzate già di per se li renderà più splendidi). L’anidride carbonica contenuta nell’acqua solleva il deposito minerale dal cuoio capelluto e dai capelli, lasciandoli lucidi e leggeri.
- 5. Terminare con un balsamo o maschera specifica. Indispensabile per idratare e districare, prima di applicarlo va tolta l’acqua in eccesso pressando i capelli in una salvietta sottile o ancora meglio in un turbante in microfibra per ridurre l’effetto crespo e i danni. Se la fibra del capello è imbevuta d’acqua, il balsamo non penetra, ma ci scivola sopra. Per moltiplicare i benefici, optare per una formula coordinata con lo shampoo, per esempio nutritiva o antietà. Per trattare solo le lunghezze, meglio adottare un prodotto specifico (punte secche, colorate, etc). Una volta applicato il balsamo, va fatto penetrare su tutta la lunghezza del capello per qualche minuto come descritto dalla casa produttrice, quindi risciacquato con attenzione senza lasciare residui. E poi successivamente si tampona l’eccesso di acqua residua sulle lunghezze e punte evitando di strofinare le lunghezze tra loro. Questa operazione potrebbe rovinare la struttura del capello perchè è un azione meccanica invasiva e potrebbe far insorgere anche le famose doppie punte.
- 6. Districare dal basso verso l’alto i capelli bagnati e tamponati. Si effettua con un pettine o con una spazzola (consigliamo anche le detangler, spazzole con lo scopo di aiutare a districare i capelli tra loro) come quella usata prima dello shampoo. Si inizia sempre con le punte poi si sale piano piano: è l’unico modo per non spezzare i capelli. Se si attaccano direttamente i capelli alle radici, si spingono i nodi verso le estremità stringendoli a ogni passaggio del pettine rendendo questo passaggio difficoltoso e spesso anche doloroso.
Come scegliere lo shampoo più adatto
Come lavarsi i capelli? Nella scelta dello shampo suggeriamo sempre di considerare che ogni prodotto può avere risultati e dare benefici differenti a seconda della persona. Non esiste un prodotto funzionante per tutti. Formule più leggere, shampoo senza solfati, siliconi o parabeni, sles ,sls derivati del petrolio, profumi etc. Ecco come orientarsi nella scelta.
Senza solfati se i capelli sono colorati. I solfati sono tensioattivi comunemente usati. Sono identificati sulla confezione con il nome di Sodium Laureth Sulfate o Sodium Pareth Sulfate. Più ce ne sono, più lo shampoo può intaccare il colore. Se i solfati sono in grande quantità, sui capelli naturali possono essere un po’ irritanti per il cuoio capelluto. Il problema è soprattutto per i capelli colorati. I solfati modificano il colore, che sbiadisce e perde la sua lucentezza più rapidamente. Viene sostituito da altri tensioattivi, meno aggressivi, spesso meno schiumosi.
Senza siliconi: meglio sia per capelli colorati che naturali. I siliconi hanno il vantaggio di avere effetti immediati: i capelli appaiono subito districanti e lucenti. Il silicone ricopre i capelli come una vernice, che in realtà non li ripara né cicatrizza all’interno. L’unico lato negativo, è che talvolta, però, rallenta la penetrazione dei principi attivi delle maschere o dei trattamenti applicati successivamente. Sulla confezione vanno cercati i termini con il suffisso -cone, come dimeticone. Se compaiono nei primi quattro ingredienti della composizione, lo shampoo va evitato. Se sono elencati dal quinto in poi, il silicone è presente in piccole quantità e risulta meno dannoso.
Senza parabeni, soprattutto se il cuoio capelluto è sensibile. È il conservante più efficace, ma sta scomparendo a poco a poco dalle formulazioni perché è piuttosto irritante.
Speriamo che questo piccolo articolo possa avervi incuriosito e che le nozioni apprese possono aiutarvi ad una esecuzione più corretta e migliorare la qualità del servizio che proporrete.